“ Cosa ne sarà di noi ? “
Anticipata la prima manovra correttiva da parte del Ministero

A cura di Giuseppe Aiello C.te della polizia municipale di Caposele ( AV )


Presentazione

Come in ogni sceneggiato che si rispetti la fine della storia non è mai prevedibile all’inizio , se non si vuole , poi alla fine , essere smentiti e rimanere delusi .
Siamo appena alla prima puntata di una serie ( speriamo non lunghissima) che ha come protagonisti Cinque Testi Unici ( di riforma e riordino delle materie ambientali )appena partoriti da un’ apposita Commissione, composta da 24 membri, detti in seguito “ Saggi “ , a loro volta nipoti legittimi di una Delega Ambientale voluta dal Parlamento e contenente le linee guida cui il Governo deve attenersi per riordinare la materia ambientale.
Come in ogni romanzo d’avventura anche qui abbiamo i bravi e i cattivi o meglio coloro che si contendono il paradiso per salvare l’umanità .
Nel primo episodio vediamo muoversi in una scena molto dinamica i vari personaggi .


Da una parte il ministero dell’ambiente che , in nome di una grande semplificazione , improntata sulla tutela dell’ambiente , si scontra con l’altra metà del cielo , ovvero le associazioni ambientaliste , le quali accusano il Governo di non rispettare gli interessi legittimi della collettività avendo estromesso da qualsiasi scelta , durante la preparazione dei cinque testi unici , le associazioni e le istituzioni , legittimamente interessate alla questione ambientale .
Proprio basandoci su questa considerazione possiamo ritenere protagonisti assoluti della puntata le Associazioni Legambiente e WWf Italia che , forse , appaiono sulla scena in leggero ritardo , anche se sembra stiano recuperando terreno con l’appoggio di alcune Regioni .
Non tenterò di commentare gli articoli dei testi presentati dal Ministero in quanto , ritengo , in questa fase , prematuro ed assolutamente fuori luogo e non chiarirò neanche i miei convincimenti in merito ( cosa questa di estrema difficoltà ) per evitare di pilotare le vostre scelte ed opinioni senza indicare chi , secondo me , riveste i panni dei bravi piuttosto che quelli dei cattivi per lasciare a voi tutti il gusto di farlo alla fine della storia , che si preannuncia lunga , interessante ed alquanto intrigante .
Buona lettura ( visione ) a tutti .
Giuseppe Aiello 20-09-2005

“ Cosa ne sarà di noi ? “



A chiederselo , in una giornata di fine Estate , sono i protagonisti di questa avventura , ovvero i nuovi Testi unici sull’ambiente .
I neo testi , dopo solo pochi giorni dalla loro presentazione ufficiale tenutasi il 12 settembre scorso, scatenano una polemica , inizio di una battaglia , che vede come campo naturale di scontro il pianeta ambiente e gli interessi della collettività , ignara di quello che sta succedendo.
Per prima cosa bisogna dire che la sorte dei cinque Testi presentati non è ancora chiara e certa , in quanto , non è assolutamente detto che verranno approvati così come partoriti , anzi , è quasi certo il contrario , perché nell’aria traspare una sempre più probabile ipotesi di inversione di rotta , almeno per alcuni punti sollevati giustamente dalla polemica in atto .
Per fornire a tutti una visione generale sulla questione ritengo doveroso diffondere i contenuti essenziali della nota del ministero dell’ambiente e tutela del territorio data 8 settembre scorso , apparsa sul sito
http://www.minambiente.it/Sito/comunicati/2005/08_09_05.asp .
La Pubblicazione in questione è stata eseguita dopo che i testi


unici sono stati approvati in via preliminare , il 7 settembre scorso, dalla Commissione dei 24 saggi e quindi prima della presentazione e discussione delle bozze , avventa lunedì 12 settembre in un convegno presso l’Avvocatura di Stato.
In effetti il lavoro viene presentato (quindi come tale considerato ) dal ministero come “ una grande semplificazione nel rispetto dell’ambiente “ . Si riporta in sintesi il commento del ministero sui testi :
“ Danno ambientale: Viene definita la nozione di danno ambientale e una nuova disciplina in materia per conseguire l’effettività delle sanzioni amministrative e viene applicato il principio di chi inquina paga. Per accorciare i tempi del risarcimento del danno, ad oggi il Ministero ha incassato soltanto le somme derivanti da transazioni, è prevista un’ordinanza-ingiunzione per il risarcimento del danno che darà la possibilità al ministero di incassare in modo certo e veloce le somme. Viene trasposta quasi integralmente la direttiva europea.

Rifiuti e bonifiche: Vengono riordinate e coordinate le disposizioni normative concernenti questi settori. Per le bonifiche vengono confermati sostanzialmente i parametri in vigore e il meccanismo dell’accordo di programma che prevede procedure più snelle e tempi più veloci nel pieno rispetto dell’ambiente. Vengono ridefinite le priorità nella gestione dei rifiuti in conformità con la normativa Ue e non viene introdotta alcuna norma contestata dall’Unione europea, né per le materie prime seconde, né per il principio di precauzione. Viene istituita inoltre un’Authority per acque e rifiuti, creando due sezioni al posto del vecchio Comitato di vigilanza sull’uso delle risorse idriche nel rispetto del principio di non creare nuovi organi.

Via-Vas Ippc: Integrale recepimento di quattro direttive. Scansione puntuale dei procedimenti di Via per garantire il completamento di tutte le procedure in tempi certi. Definizione dei meccanismi di coordinamento tra Via e Vas e tra Via e Ippc. Introduzione di un sistema di controlli successivi. Non esiste alcuna norma che prevede il silenzio assenso.

Tutela dell’Aria: Riordino e coordinamento di tutte le misure concernenti la prevenzione dell’inquinamento dell’aria; promozione del ricorso alle migliori tecniche disponibili; introduzione di una durata fissa per l’autorizzazione pari a 15 anni. L’apparato sanzionatorio non è stato variato rispetto al passato in quanto la delega non prevedeva modifiche di questo capitolo.

Difesa suolo, lotta alla desertificazione, tutela delle

acque e gestione delle risorse idriche: Riordino e coordinamento delle disposizioni normative frammentate in una pluralità di testi e interconnesse come la difesa del suolo, la tutela delle acque, la gestione delle risorse idriche. Tra le novità l’istituzione di Autorità di bacino distrettuali e la definizione dei distretti idrografici, l’individuazione del Piano di gestione come strumento di pianificazione, l’integrale recepimento della direttiva 2000/60/Ce in materia di acque, la riconferma del principio di pubblicità delle acque. Roma, 8 settembre 2005 “

A scendere in campo , contro le valutazioni del Ministero , sono stati Legambiente e Wwf che , subito dopo la presentazione dei testi diffusi nella bozza , hanno immediatamente puntato il dito ( tra l’altro ) contro il silenzio-assenso sulla valutazione d’impatto ambientale come previsto nel nuovo impianto legislativo , accusando il Governo che i Testi sono il frutto di un lavoro unilaterale improntato , in nome di una semplificazione e sburogratizzazione , sulla tutela di interessi di una parte ( imprenditori ed industriali ) e quindi privi del contraddittorio e soprattutto senza il necessario contributo delle Associazioni Ambientaliste .
Legambiente e WWf ribattono che «sono ancora da chiarire i termini del recepimento della Via dove sono stati annunciati correttivi al testo presentato (che prevede il silenzio assenso) e, quindi, si e` ammessa indirettamente la divaricazione rispetto alle norme comunitarie».


Anche alcune regioni, con la Calabria in testa, si sono unite al grido di protesta delle associazioni ambientaliste chiedendo maggiore dialogo e più spazio per il confronto ; a tal proposito c’è da dire che è previsto per oggi 20 settembre un incontro con le Regioni .
Sulle questioni sollevate e ritenute controverse , il Ministero ha accennato alla possibilità di ripensamenti e in modo particolare , riferendosi all’istituto del silenzio Assenso , si è affrettato ad assicurare che il testo della legge sarà modificato e il silenzio-assenso sarà sostituito dal silenzio-rigetto.
Una Manovra di inversione di marcia traspare , anche nelle dichiarazioni rese dal capo di gabinetto dell’Ambiente, Paolo Togni che ha preannunciato che la legge sarà completamente rivista, a partire dall’introduzione del silenzio-rifiuto del Consiglio dei ministri relativamente alla procedura di Via.
L’iter procedurale per l’approvazione delle bozze si manifesta alquanto accidentale , infatti, in caso di dissenso tra le amministrazioni competenti, la parola verrà rinviata al Consiglio dei ministri e se neanche tale organo decidesse , equiparandosi , quindi , ad un parere negativo, l’opera sarà bloccata .
Nel rinviare l ‘ appuntamento alla prossima puntata , di sicuro non l’ultima della serie , non ci resta che concludere con questa domanda
“ che ne sarà di noi ? “
Per una valutazione personale invito ad una attenta lettura dei testi .
20. settembre 2005 Giusppe Aiello