Rumore.Provvedimenti limitativi di attività imprenditoriale
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TAR Lombardia (BS) Sez. II n. 85 del 28 gennaio 2019
Rumore.Provvedimenti limitativi di attività imprenditoriale
Un provvedimento impositivo della riduzione dell’orario di apertura di un esercizio commerciale deve essere supportato da adeguata motivazione e non deve essere in contrasto con la disciplina vigente, che consente la limitazione in questione solo laddove siano ravvisate specifiche esigenze di tutela della salute e del riposo che presuppongono un puntuale accertamento, mediante apposita istruttoria.
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Rifiuti.Adeguamento del Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti
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Corte Costituzionale sent. 28 del 28 febbraio 2019
Norme impugnate: Art. 2, della legge della Regione Abruzzo 23/01/2018, n. 5, nonché dell'adeguato piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, composta dagli Allegati a tale legge
Oggetto: Ambiente - Rifiuti - Norme della Regione Abruzzo - Adeguamento del Piano Regionale di Gestione Integrata dei Rifiuti [PRGR].
Dispositivo: illegittimità costituzionale - ill. cost. conseguenziale ex art. 27 legge n. 87/1953
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Urbanistica.Realizzazione diretta opere di urbanizzazione a scomputo
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TAR Puglia (BA) Sez. III n. 158 del 4 febbraio 2019
Urbanistica.Realizzazione diretta opere di urbanizzazione a scomputo
In tema di rilascio del permesso di costruire, pur essendo previsto che il soggetto che richiede il permesso di costruire, a scomputo totale o parziale della quota dovuta a titolo di contributo di costruzione, possa obbligarsi a realizzare direttamente le opere di urbanizzazione, sia primarie che secondarie, con le modalità e le garanzie stabilite dal Comune, tale iniziativa è sempre subordinata ad una valutazione del Comune. In tal senso, l’ammissione allo scomputo costituisce oggetto di una valutazione ampiamente discrezionale da parte dell’amministrazione (che ben può optare per soluzioni diverse senza obbligo di specifica motivazione) ed un vero e proprio diritto sorge in capo al privato proponente allorché, a fronte della realizzazione da parte sua di opere di urbanizzazione ovvero dell’impegno a realizzarle, vi sia stato un espresso atto di “accettazione” consensuale da parte della stessa amministrazione.
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Acque.Acque meteoriche di dilavamento
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Cass. Sez. III n. 6260 del 8 febbraio 2019 (Cc 5 ott 2018)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. Galletti
Acque.Acque meteoriche di dilavamento
Le acque meteoriche di dilavamento sono costituite dalle sole acque che, cadendo al suolo per effetto di precipitazioni atmosferiche, si depositano su un suolo impermeabilizzato, dilavando le superfici e attingendo indirettamente i corpi recettori, senza subire contaminazioni di sorta con altre sostanze o materiali inquinanti, come avvenuto nel caso di specie. Di qui la coerente esclusione dell’incidenza in materia della competenza regionale fissata dall’art. 113 del d. lgs. n. 152 del 2006, avendo tale competenza ad oggetto, per espresso dettato normativo, soltanto le acque meteoriche di dilavamento, le acque di prima pioggia e le acque di lavaggio di aree esterne.
Rifiuti.Curatela fallimentare e rifiuti contenenti amianto
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TAR Toscana Sez. II n. 166 del 4 febbraio 2019
Rifiuti.Curatela fallimentare e rifiuti contenenti amianto
Se la curatela non è chiamata a succedere in obblighi o responsabilità del fallito, è tuttavia tenuta all'adempimento degli obblighi di custodia, manutenzione e messa in sicurezza correlati alla sua situazione di attuale possessore o detentore del bene. In tali oneri rientra indubitabilmente anche l’adozione delle misure di prevenzione di cui all’articolo art. 240 comma 1, lett. l) del d.lgs. n. 152/2006, ovvero le iniziative necessarie a contrastare minacce imminenti per la salute o per l'ambiente. Tali misure, ai sensi dell'art. 245 comma 2, dello stesso d.lgs. n. 152/2006, ben possono essere imposte al proprietario o al possessore, anche se non è responsabile dell’inquinamento
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Urbanistica.Lottizzazione e confisca nella giurisprudenza CEDU (GIEM contro Italia)
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Cass. Sez. III n. 8350 del 26 febbraio 2019 (Ud 23 gen 2019)
Pres. Sarno Est. Ramacci Ric. Alessandrini ed altri
Urbanistica.Lottizzazione e confisca nella giurisprudenza CEDU (GIEM contro Italia)
1. Il proscioglimento per intervenuta prescrizione non osta alla confisca del bene lottizzato se il giudice ha accertato la sussistenza del reato di lottizzazione abusiva nelle sue componenti oggettive e soggettive, assicurando alla difesa il più ampio diritto alla prova e al contraddittorio.
2. La confisca, in caso di reato prescritto, può essere ordinata anche dal giudice di primo grado nel caso sia stata accertata la lottizzazione.
3. La persona giuridica proprietaria del bene confiscato che sia rimata estranea al processo può far valere le proprie ragioni innanzi al giudice dell’esecuzione il quale, ai fini della decisione, ha il potere-dovere di accertare in modo autonomo la sussistenza del reato e l’estraneità ad esso della persona giuridica nei confronti della quale il giudicato non produce effetti.
4. Non può considerarsi terza estranea al reato ed al processo la persona giuridica che costituisca mero schermo attraverso il quale il reo agisca come effettivo titolare dei beni.
5. La partecipazione della persona giuridica al processo penale di cognizione può essere assicurata, nel rispetto dei principi convenzionali, attraverso l’applicazione estensiva di norme interne (artt. 197 cod. pen. e 89 cod. proc. pen.).
6. E’ conforme al principio di proporzionalità indicato dalla Corte EDU la confisca limitata ai beni immobili direttamente interessati dall’attività lottizzatoria e ad essa funzionali. La verifica al riguardo, richiedendo un accertamento in fatto, compete al giudice di merito il quale deve fornire adeguata e specifica motivazione sindacabile, in sede di legittimità, nei limiti propri di tale giudizio.
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