Cass. Sez. III n. 8082 del 2 marzo 2011 (Ud. 25 gen. 2011)
Pres. Petti Est. Lombardi Ric. Sannino
Urbanistica. Acquisizione immobili abusivi per omessa demolizione

La ingiustificata inottemperanza all’ordine di demolizione di una costruzione abusiva, emesso dall’autorità comunale, comporta l’automatica acquisizione gratuita dell’immobile al patrimonio disponibile del Comune, indipendentemente dalla notifica all’interessato dell’accertamento formale della inottemperanza.

 

 

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
Sez. III Penale



Composta dagli ill.mi Signori:


Dott. Ciro Petti Presidente
" Alfredo Maria Lombardi Consigliere
" Mario Gentile
" Aldo Fiale
" Elisabetta Rosi

ha pronunciato la seguente:


SENTENZA


- Sul ricorso proposto dall'Avv. Salvatore Caccavale, difensore di fiducia di Sarnino Salvatore Carmine, n. a San Giuseppe Vesuviano il 16.7.1964, avverso la sentenza in data 29.4.2009 della Corte di Appello di Napoli, con la quale, a conferma di quella del Tribunale di Nola in data 20.12.2007, venne condannato alla pena di mesi sei di arresto ed € 20.000,00 di ammenda, quale colpevole dei reati: a) di cui agli art. 10, 31 e 44 lett. c) del DPR n. 380/2001; b) di cui agli art. 64, 65, 71, 72 e 75 del DPR n. 380/2001; c) di cui agli art. 93, 94 e 95 del DPR n. 380/2001, unificati sotto il vincolo della continuazione.
- Visti gli atti, la sentenza denunziata ed il ricorso;
- Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. Alfredo Maria Lombardi;
- Udito il P.M., in persona del Sost. Procuratore Generale Dott. Vito D'Ambrosio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;


SVOLGIMENTO DEL PROCESSO


Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Napoli ha confermato la pronuncia di colpevolezza di Sarnino Salvatore Carmine in ordine ai reati: a) di cui agli art. 10, 31 e 44 lett. c) del DPR n. 380/2001; b) di cui agli art. 64, 65, 71, 72 e 75 del DPR n. 380/2001; c) di cui agli art. 93, 94 e 95 del D.P.R. n. 380/2001, a lui ascritti per avere costruito un fabbricato di due piani con strutture portanti in cemento armato in zona sismica e sottoposta a vincolo senza il permesso di costruire ed in violazione delle ulteriori disposizioni di legge di cui all'imputazione.

In particolare, per quanto interessa in sede di legittimità, la sentenza ha rigettato il motivo di gravame con il quale l'appellante aveva chiesto la revoca dell'ordine di restituzione dell'immobile all'ente locale, Comune di Nola.

Avverso la sentenza ha proposto ricorso il difensore dell'imputato, che la denuncia per violazione di legge e vizi di motivazione.


MOTIVI DELLA DECISIONE


Con un unico mezzo di annullamento il ricorrente denuncia la violazione ed errata applicazione dell'art. 31 del DPR n. 380/2001, nonché mancanza di motivazione della sentenza.

Con il motivo di gravame viene reiterata la censura avverso l'ordine di restituzione del manufatto abusivo al Comune di Nola.

Si deduce che ai sensi della citata disposizione del Testo Unico per l'edilizia il trasferimento della proprietà dell'immobile si verifica solo dopo che il sindaco, rilevato l'inadempimento all'ordine di demolizione entro il termine di 90 giorni, abbia notificato all'interessato l'accertamento della inottemperanza, provveduto alla redazione del verbale di immissione in possesso e alla trascrizione di tale atto nei registri immobiliari.

Si osserva che nel caso in esame il Sarnino aveva impugnato dinanzi al TAR l'ordinanza di demolizione e che l'ente locale non ha posto in essere gli ulteriori atti previsti dall'art. 31 del DPR n. 380/2001, a seguito dei quali soltanto si verifica il trasferimento dell'immobile, sicché lo stesso doveva essere restituito all'imputato, essendone questi tuttora proprietario.

Si deduce inoltre che nella sentenza non sono indicate le ragioni per le quali sono state disattese le argomentazioni contenute nell'atto di appello sul punto, con il conseguente vizio di motivazione della pronuncia.

Il ricorso non è fondato.

II Collegio, pur rilevando che alcune pronunce di questa Corte hanno sostenuto la tesi prospettata dal ricorrente, secondo la quale l'acquisizione dell'immobile al patrimonio dell'ente locale integra una fattispecie a formazione progressiva, per il cui completamento sono necessari gli atti previsti dall'art. 31, comma 4, del DPR n. 380/2001 (sez. III, 6.2.2008 n. 25196, Capobianchi, RV 240239; sez. 111, 19.10.2004 n. 44695, Sbalzo, RV 230092; sez. III, 22.9.2004 n. 42192, Cannmalleri, RV 230076), aderisce all'orientamento giurisprudenziale di questa Corte, che può considerarsi ormai prevalente e consolidato, secondo il quale la ingiustificata inottemperanza all'ordine di demolizione di una costruzione abusiva, emesso dall'autorità comunale, comporta l'automatica acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio disponibile del Comune, indipendentemente dalla notifica all'interessato dell'accertamento formale della inottemperanza. (sez. III 22.4.2010 n. 22237, Gotti, RV 247653; sez. III, 17.11.2009 n. 2912 del 2010, Calise, RV 246048; sez. 111, 21.5.2009 n. 39075, Bifulco e altro, RV 244891; sez. III, 21.10.2008 n. 1819 del 2009, P.M. in proc. Ercoli, RV 242254; sez. III, 28.11.2007 n. 4962 del 2008, P.G. in proc. Mancini ed altri, RV 238802; sez. III, 16.3.2005 n. 16283, RV 231521; sez. III, 29.5.2003 n. 33297, P.G. in proc. Brullo ed altro, RV 226155).

Il comma 3 del citato articolo 31, infatti, prevede testualmente che, in caso di inottemperanza entro il termine di novanta giorni all'ordine di demolizione e di rimessione in pristino dello stato dei luoghi, il bene e l'area di redime...."sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune".

La notifica dell'accertamento formale dell'inottemperanza, prevista dal quarto comma del predetto articolo, si configura, invece, soltanto come titolo necessario per l'immissione in possesso e per la trascrizione nei registri immobiliari.

La notifica dell'accertamento dell'inottemperanza all'interessato, infatti, ha solo funzione certificativa dell'avvenuto trasferimento della proprietà agli effetti esecutivi e di pubblicità immobiliare.

Alla luce degli enunciati principi di diritto il giudice di primo grado ha correttamente disposto la restituzione dell'immobile abusivo all'avente diritto Comune di Nola, avendo accertato l'inottemperanza del Sarnino all'ingiunzione a demolire il manufatto abusivo ed il decorso del termine di novanta giorni previsto dall'art. 31, comma 3, del DPR n. 380/2001.

Altrettanto correttamente la Corte territoriale ha rigettato il motivo di gravame sul punto. Il ricorso, pertanto, deve essere rigettato.

Ai sensi dell'art. 616 c.p.p. segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.


P.Q.M.


La Corte rigetta il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali.

Così deciso in Roma nella pubblica udienza del 25.1.2011.

DEPOSITATA IN CANCELLERIA il 2 Mar. 2011