Rumore.Movida e inquinamento acustico: l’incertezza della Cassazione
Movida e inquinamento acustico: l’incertezza della Cassazione
di Gianfranco AMENDOLA
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Rifiuti.Interdittiva antimafia
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Consiglio di Stato Sez. III n. 8115 del 20 ottobre 2025
Rifiuti.Interdittiva antimafia
Il disvalore sociale e la portata del danno ambientale connesso ai reati in ambito di trattamento e smaltimento di rifiuti costituiscono, già di per se stessi, ragioni sufficienti a far valutare con attenzione i contesti imprenditoriali, nei quali sono rilevati, in quanto oggettivamente esposti al malaffare e, sempre più di frequente, al concreto pericolo di infiltrazioni delle associazioni criminali di stampo mafioso
Acque.La criminologia e l’inquinamento del mare
La criminologia e l’inquinamento del mare
di Cristian ROVITO
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Urbanistica.Permesso di costruire convenzionato
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Consiglio di Stato Sez. IV n. 7577 del 29 settembre 2025
Urbanistica.Permesso di costruire convenzionato
La possibilità di rilascio di un permesso di costruire convenzionato, non preceduto dall’approvazione di uno strumento urbanistico di dettaglio, è stata riconosciuta in via generale con l’introduzione dell’art. 28-bis, del d.P.R. n. 380 del 2001 (ad opera dell’art. 17 del d.l. n. 133 del 2014), per tutte le situazioni nelle quali “le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte con una modalità semplificata”. Il legislatore, recependo una prassi ampiamente diffusa, ed anche sulla scorta di talune previsioni della legislazione regionale, ha introdotto una nuova figura di titolo edilizio suscettibile di trovare spazio laddove, al di fuori della pianificazione attuativa, si renda comunque necessaria la strutturazione di un rapporto giuridico tra la parte privata e l’amministrazione pubblica relativamente a profili collaterali al contenuto abilitativo del permesso di costruire. La norma fissa un limite di ordine generale, finalizzato a distinguere lo spazio riservato all’istituto di nuovo conio rispetto agli spazi tuttora necessariamente riservati alla pianificazione attuativa.
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Urbanistica.Ristrutturazione pesante
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Cass. Sez. III n. 35217 del 29 ottobre 2025 (UP 24 set 2025)
Pres. Ramacci Rel. Noviello Ric. D'Ippolito
Urbanistica.Ristrutturazione pesante
La ristrutturazione pesante per opere non collocate nelle zone omogenee A né riguardanti immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, o situati in aree tutelate ai sensi degli articoli 136, comma 1, lettere c) e d), e 142 del medesimo codice di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, richiede quale requisito essenziale (accanto a quello generale della persistenza di una traccia materiale e/o funzionale del preesistente edificio), che la creazione dell'organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente si connoti per un aumento di volumetria, la cui assenza declinerebbe, diversamente, l'intervento trasformativo, nelle fattispecie di ristrutturazione cd. leggera, richiedente il mero titolo abilitativo della SCIA.
Urbanistica.Lotto urbanisticamente unitario già oggetto di uno o più interventi edilizi
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Consiglio di Stato Sez. IV n. 8038 del 14 ottobre 2025
Urbanistica.Lotto urbanisticamente unitario già oggetto di uno o più interventi edilizi
Qualora un lotto urbanisticamente unitario sia già stato oggetto di uno o più interventi edilizi, la volumetria residua, o la superficie coperta residua, va calcolata previo decurtamento di quella in precedenza realizzata, con irrilevanza di eventuali successivi frazionamenti catastali o alienazioni parziali, onde evitare che il computo dell’indice venga alterato con l’ipersaturazione di alcune superfici al fine di creare artificiosamente disponibilità nel residuo. Va inoltre considerato che dal provvedimento edilizio abilitativo - il cui rilascio definisce le potenzialità edificatorie di un fondo, determinandone anche la cubatura - sorge un vincolo di asservimento per cui, una volta esaurite le potenzialità edificatorie, le restanti parti del fondo sono sottoposte ad un regime di inedificabilità che discende ope legis dall'utilizzazione del fondo medesimo ; detto criterio vale anche, a maggiore ragione, nell’ipotesi in esame nella quale il vincolo di asservimento consegue ad un titolo in sanatoria che ha legittimato l’immobile nella sua conformazione, all’epoca esistente, ossia comprensivo dell’intero suolo ove insiste.
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