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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Acque.L’applicazione del divieto di diluizione nei depuratori centralizzati

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 01 Marzo 2023
Visite: 3520

L’applicazione del divieto di diluizione nei depuratori centralizzati

di Mauro SANNA

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Rifiuti. Natura non contingibile ed urgente della ordinanza di rimozione

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 01 Marzo 2023
Visite: 1922

TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 70 del 24 gennaio 2023
Rifiuti. Natura non contingibile ed urgente della ordinanza di rimozione  
 
Le ordinanze di rimozione dei rifiuti non hanno la natura contingibile e urgente propria delle ordinanze sindacali, il cui potere ha contenuto atipico e residuale e può pertanto essere esercitato solo quando specifiche norme di settore non conferiscano il potere di emanare atti tipici per risolvere la situazione emergenziale: e appunto la sussistenza delle disposizioni di cui all’art. 192 cit. preclude all’Amministrazione il ricorso al potere extra ordinem

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Caccia e animali.Confisca

Dettagli
Categoria principale: Caccia e Animali
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 28 Febbraio 2023
Visite: 1733

Cass. Sez. III n. 4586 del 3 febbraio 2023 (CC 25 ott 2022)
Pres. Aceto Est. Noviello Ric. Ryngwelska
Caccia e animali.Confisca

Il divieto di restituzione di cui all'art. 324, comma 7, cod. proc. pen. riguarda soltanto le cose soggette a confisca obbligatoria ai sensi dell'art. 240, secondo comma, cod. pen., restando escluse quelle soggette a confisca obbligatoria ai sensi di previsioni speciali, salvo che tali previsioni richiamino il predetto art. 240, secondo comma, cod. pen. o, comunque, si riferiscano al prezzo del reato o a cose la fabbricazione, l'uso, il porto, la detenzione o l'alienazione delle quali costituisce reato. Tale non è il caso relativo ad animali rispetto ai quali né l’art. 544 sexies cod. pen. richiama l’art. 324 comma 7 cod. proc. pen. né allo stato degli atti si spiega se essi siano riconducibili alla fattispecie di cui al comma 2 del citato articolo 240

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Ambiente in genere.ILVA (e non solo): lo scudo penale per gli inquinatori

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 28 Febbraio 2023
Visite: 2001

ILVA (e non solo): lo scudo penale per gli inquinatori

di Gianfranco AMENDOLA

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Urbanistica.SCIA in sanatoria e silenzio della amministrazione

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 28 Febbraio 2023
Visite: 11288

Consiglio di Stato Sez.II n. 1708 del 20 febbraio 2023
Urbanistica.SCIA in sanatoria e silenzio della amministrazione

L’art. 37, comma 4, del D.P.R. n. 380 del 2001 contempla la SCIA in sanatoria a intervento concluso, che prevede che il responsabile dell'abuso o il proprietario dell'immobile possano ottenere la sanatoria dell'intervento ove sussista la doppia conformità (l'intervento realizzato deve risultare conforme tanto alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente al momento della realizzazione dell'intervento, quanto a quella vigente alla presentazione della domanda), versando una somma il cui valore è stabilito dal responsabile del procedimento (non superiore a 5.164 euro e non inferiore a 516 euro). Tuttavia, a differenza di quanto previsto per l'accertamento di conformità di cui all'art. 36, D.P.R. n. 380 del 2001 per il quale, in caso inerzia a seguito della presentazione della domanda, è la stessa norma che qualifica espressamente l'eventuale silenzio dell'amministrazione come diniego, l'art. 37, D.P.R. n. 380 del 2001 nulla dispone sul punto. In assenza di un chiaro dato normativo, il procedimento può ritenersi favorevolmente concluso per il privato solo allorquando vi sia un provvedimento espresso dell'amministrazione procedente, pena la sussistenza di un'ipotesi di silenzio inadempimento (Segnalazione Ing. M. Federici)

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Rifiuti.Delibera n. 14-201 del Comitato nazionale dell’Albo dei gestori ambientali

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 28 Febbraio 2023
Visite: 1964

TAR Lazio (RM) Sez. II-ter n. 1055 del 20 ngennaio 2023
Rifiuti.Delibera n. 14-201 del Comitato nazionale dell’Albo dei gestori ambientali

La Delibera n. 14-201 è stata emanata dal Comitato nazionale dell’Albo dei gestori ambientali in adempimento del disposto dell’art. 35 comma 1 lett. e – bis) della L. 29 luglio 2021 n. 108 di conversione del d.l. 31 maggio 2021 n. 77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. La disposizione, rubricata “Misure di semplificazione per la promozione dell’economia circolare” è inserita nel Capo VIII intitolato “Semplificazione per la promozione dell’economia circolare e il contrasto al dissesto idrogeologico”. L’art. 35, dunque, sia in ragione del suo tenore letterale sia in considerazione del contesto normativo nel quale è contenuto, è evidentemente finalizzato allo snellimento e alla semplificazione delle procedure di gestione dei rifiuti, per contribuire a un processo di accelerazione e promozione dell’economia circolare. In particolare, la norma, nel modificare l’art. 230 del codice ambientale, alla luce delle già richiamate finalità di semplificazione ha inequivocabilmente previsto, con riferimento a tutti i “rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie di qualsiasi tipologia, sia pubbliche che asservite ad edifici privati, compresi le fosse settiche e manufatti analoghi nonché i sistemi individuali di cui all'articolo 100, comma 3, e i bagni mobili” che la raccolta e il trasporto dei rifiuti in questione, anche se prelevati presso soggetti diversi, debbono essere accompagnati da “un unico documento di trasporto per automezzo e percorso di raccolta”, rimettendo l’adozione del modello di documento all’Albo nazionale dei gestori ambientali. Già l’attribuzione di detto compito, in una norma equiordinata, dal punto di vista della gerarchia delle fonti, all’art. 193 del codice dell’ambiente, evidenzia come il legislatore primario abbia ritenuto insufficiente, alla perseguita finalità di semplificazione della gestione dei rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva, il permanente utilizzo del formulario previsto dal citato articolo 193. Ne discende che, nell’adottare il modello approvato con la delibera 14-2021 – sostitutivo del FIR in forza di una norma di rango legislativo – il Comitato si è limitato a dare attuazione alla previsione primaria, che non conteneva un’espressa previsione di salvezza del modello in precedenza adottato né la poteva in qualche modo importare, da un punto di vista logico, in considerazione del fatto che una duplicazione degli adempimenti in luogo della riduzione del loro numero sarebbe stata assolutamente incompatibile con la dichiarata finalità di semplificazione.

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  • Urbanistica.Vincolo cimiteriale
  • Rifiuti.Gli illeciti in tema di garanzie finanziarie prestate per la gestione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti
  • Danno ambientale.Differenza con contaminazione
  • Urbanistica.Vincolo cimiteriale
  • Ambiente in genere.Criteri di Individuazione del soggetto responsabile di inquinamento ambientale
  • Urbanistica.Demo-ricostruzione con modifica di sagoma e prospetti
  • Sviluppo sostenibile.Artato frazionamento degli impianti
  • Ambiente in genere.Procedura estintiva delle contravvenzioni
  • Beni culturali.Limiti operativi del vincolo di destinazione d’uso del bene culturale
  • Ecodelitti.Traffico illecito di rifiuti e iunquinamento ambientale quali reati spia del pericolo di infiltrazione mafiosa nell’impresa

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