Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Campania (NA) Sez. VII n. 3407 del 28 maggio 2024
Elettrosmog. Illegittimità ordinanza contingibile ed urgente per bloccare l’istallazione o l’adeguamento tecnologico di impianti di telefonia mobile
E' illegittima l’ordinanza adottata ex art. 54 d.lgs. 267/2000 per bloccare l’istallazione, o l’adeguamento tecnologico, degli impianti di telefonia mobile, sia perché i compiti di tutela della salute non afferiscono alla sfera comunale e perché le opere riguardanti la telefonia mobile hanno natura urgente ed indifferibile e sono assimilabili ope legis alle opere di urbanizzazione primaria; sia, ancora, perché le ordinanze contingibili e urgenti di competenza del Sindaco quale ufficiale del Governo costituiscono strumenti apprestati dall'ordinamento per fronteggiare situazioni impreviste e di carattere eccezionale, per le quali sia impossibile o inefficace l'impiego dei rimedi ordinari, e si presentano quindi quali mezzi di carattere residuale, espressione di norme di chiusura del sistema, i cui tratti distintivi sono costituiti dall'atipicità, dalla valenza derogatoria rispetto agli strumenti ordinari, dalla particolare qualificazione sia della minaccia, sia del pericolo; tutti presupposti che, nel caso di specie, non sussistono, dal momento che la materia è compiutamente disciplinata dal D.Lgs. n.259/2003, il quale demanda alle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) le valutazioni di tipo radioprotezionistico per l’accertamento dell’osservanza dei “valori soglia” definiti, a tutela della salute collettiva, dalla L.36/01 e dal DPCM 08.07.2003
Cass. Sez. III n. 24077 del 18 giugno 2024 (CC 15 mag 2024)
Pres. Ramacci Est. Mengoni Ric. Delli Poggi
Urbanistica.Terzo settore ed attività edilizia
L' art. 71, d. Igs. n. 117/2017 favorisce le attività del Terzo settore garantendone una più agevole collocazione territoriale, al fine di sollecitarne una omogenea distribuzione sulle diverse aree del Paese, dunque inerisce al “dove”, senza, però, ammettere o giustificare alcuna deroga sul “come”, che pertanto rimane assoggettato alla disciplina ordinaria. Pena, diversamente, un’irragionevole disparità di trattamento con l’attività edilizia realizzata da altri soggetti privati, suscettibile di evidenti dubbi di legittimità costituzionale.
Taranto. La Corte di Giustizia Europea in difesa del popolo inquinato.
di Stefano DELIPERI
Consiglio di Stato Sez. VI n. 4633 del 24 maggio 2024
Urbanistica.inammissibilità istanza di accertamento di conformità condizionata all’esecuzione di opere
L’art. 36 d. P.R. n. 380 del 2001 disciplina l’«accertamento di conformità», vale a dire il permesso in sanatoria ottenibile per interventi realizzati in difetto del, o in difformità dal, titolo edilizio, alla condizione che le opere siano rispondenti alla disciplina urbanistico-edilizia vigente tanto al momento di realizzazione dell’opera, quanto al momento dell’istanza. Il legislatore, dunque, consente in via generale la regolarizzazione postuma di abusi difettosi nella forma, ma non nella sostanza, in quanto privi di danno urbanistico. Non può ritenersi ammissibile una sanatoria da rilasciarsi a seguito di interventi demolitori idonei a dar luogo ad una riconfigurazione dell’immobile tale da renderlo astrattamente compatibile con i presupposti ex art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001.
Cass. Sez. III n. 24275 del 19 giugno 2024 (UP 15 mag 2024)
Pres. Ramacci Est. Mengoni Ric. Sainovich
Urbanistica.Prova della responsabilità del proprietario non committente delle opere abusive
In tema di reati edilizi, la prova della responsabilità del proprietario non committente delle opere abusive non può essere desunta esclusivamente dalla piena disponibilità giuridica e di fatto del suolo e dall'interesse specifico ad edificare la nuova costruzione, ma necessita di ulteriori elementi, sintomatici della sua compartecipazione, anche morale, alla realizzazione del manufatto, quali la presentazione della domanda di condono edilizio, i rapporti di parentela o affinità tra esecutore materiale dell'opera e proprietario, la presenza di quest'ultimo "in loco" e lo svolgimento di attività di vigilanza nell'esecuzione dei lavori o il regime patrimoniale dei coniugi
Corte costituzionale n. 109 del 24 giugno 2024
Oggetto: Demanio e patrimonio dello Stato e delle Regioni - Concessioni demaniali marittime - Norme della Regione Siciliana - Legge di stabilità regionale 2023-2025 - Differimento, al 30 aprile 2023, del termine per la presentazione della richiesta di proroga delle concessioni demaniali marittime.
Ambiente - Aree protette, parchi e riserve naturali - Norme della Regione Siciliana - Legge di stabilità regionale 2023-2025 - Opere realizzabili nei parchi - Ammissibilità, in deroga alle disposizioni di vincolo previste dallo statuto del Parco, di opere finalizzate alla ricerca scientifica proposte da agenzie nazionali e dichiarate di interesse strategico dalla Giunta regionale.
Dispositivo: illegittimità costituzionale - cessata materia del contendere
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