Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Come deve essere sanzionato chi utilizza per il trasporto dei rifiuti un veicolo diverso da quello autorizzato?
di Vincenzo PAONE
TAR Lazio (RM) Sez. III n.5166 del 24 marzo 2023
Ambiente in genere.Rinnovo del giudizio di compatibilità ambientale
La rinnovazione del giudizio di compatibilità ambientale è superflua ogni qualvolta al progetto originario siano apportate modifiche che risultino più conformi agli interessi pubblici, determinando, in particolare, una più efficace mitigazione del rischio ambientale
Cass. Sez. III n. 13783 del 3 aprile 2023 (UP 7 dic 2022)
Pres. Rosi Est. Gentili Ric. Caponigro
Caccia e animali.Detenzione illecita di cinghiali
Ai fini della sussistenza del reato di detenzione illecita di animali pericolosi, di cui all'art. 6, comma 1, legge n. 150 del 1992, è sufficiente la mera disponibilità di animali "di specie selvatica", da riferirsi agli esemplari animali di origine selvatica o provenienti da nascita in cattività limitata alla prima generazione, essendo irrilevante che non siano in condizione di cattività e rientrando indubbiamente fra questo genere di animali anche i cinghiali (Sus scrofa), essendo i questi sicuramente animali selvatici, altamente pericolosi sia per la loro capacità di infestare i territori data la elevata fertilità, la tendenza al nomadismo e la mancanza di un predatore selettivo che ne possa limitare la diffusione, sia per la loro idoneità ad essere vettori di infezioni, quali la peste suina, in relazione alle quali vi è la elevata probabilità di contaminazione con altre bestie appartenenti a specie limitrofe, quale il maiale (Sus scrofa domesticus), adibite all’allevamento per uso esclusivamente alimentare, in relazione alle quali vi è, altresì, il pericolo della ibridazione genetica.
Ancora confusioni sulla applicazione della tariffa rifiuti per le utenze non domestiche
(nota a Cass. Sez. Trib. 24 febbraio 2023, n. 57861)
di Alberto PIEROBON
Consiglio di Stato Sez. IV n. 2997 del 24 marzo 2023
Rifiuti.Pianificazione regionale
Anche la pianificazione regionale in materia di rifiuti risponde a una esigenza di equilibrato sviluppo territoriale; l’imposizione di specifici “vincoli inibitori” assolve, coerentemente a tale esigenza, all’indeclinabile bisogno di impedire l’utilizzo di aree potenzialmente non idonee. Ben può, pertanto, il PRGR disporre sulla localizzazione di siffatte opere, in ragione degli interessi coinvolti (che in quella sede trovano la sintesi) nonché della visione organica e complessiva che tale pianificazione richiede su vasta scala regionale. Tra i principi che presiedono a tale pianificazione, rileva in particolare quello secondo cui “I rifiuti sono gestiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente” (art. 117, comma 4, del Codice dell’ambiente). Anche in questo ambito, le scelte sottese alla pianificazione sono pertanto caratterizzate da ampia discrezionalità e costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da evidenti illogicità.
Cass. Sez. III n. 15450 del 13 aprile 2023 (UP 16 mar 2023)
Pres. Ramacci Est. Liberati Ric. Curcio ed altro
Rifiuti.Deposito temporaneo ed onere della prova
L’onere della prova relativa alla sussistenza delle condizioni di liceità del deposito cosiddetto controllato o temporaneo, fissate dall’art. 183, d.lgs. n. 152 del 2006, grava sul produttore dei rifiuti, in considerazione della natura eccezionale e derogatoria di tale deposito rispetto alla disciplina ordinaria
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